Se fino a qualche anno fa la Cina e l’India erano un esempio di uno sviluppo economico squilibrato, fatto a spese dell’ambiente, oggi questi due giganti sono all’avanguardia negli investimenti sostenibili. La legiferazione a tema ambientate è prosperosa in tutte le economie più importanti ma proprio nei paesi emergenti sarà più efficace e incisiva.

È la necessità di convertire, o quantomeno ridurre, l’impatto ambientale della crescita economica che li sta spingendo a sviluppare le energie rinnovabili, a rivoluzionare i sistemi dei trasporti, a gestire con efficienza le risorse idriche: a creare città sostenibili.

Indubbiamente è ancora molta la strada da percorrere ma è questo l’elemento di forza dei fondi ESG che investono nei paesi emergenti: le aziende che rispettano questi parametri e lavorano in questi settori, hanno ancora molta strada davanti e la spinta che arriverà dalle politiche ambientali sarà un motore formidabile nella creazione di valore in queste società, che riusciranno così a distinguersi e sovraperformare le concorrenti meno virtuose.

Un aspetto molto importante nelle politiche ESG è l’attenzione data alla governance: la trasparenza, l’affidabilità dei dati e una cornice normativa chiara sono indubbiamente elementi fondamentali nella corretta valutazione delle società che lavorano in questi paesi.  Investire in fondi che selezionano esclusivamente società che adottano criteri chiari nella gestione dell’attività, è una garanzia per il futuro dei propri risparmi.